![Majella in moto [Ep.2]](http://www.motoviaggio.it/wp-content/uploads/2021/10/Pacentro5-1140x641.jpg)
Majella in moto [Ep.2]
Parco della Majella in moto
Dovo aver visitato il piccolo borgo di Pescocostanzo, risaliamo in sella per continuare il nostro tour Parco della Majella in moto. Ci apprestiamo a percorrere la strada statale SR487, ricca di curve e tornanti, anche se all’inizio l’asfalto non è dei migliori.

La strada regionale che stiamo percorrendo ci porterà, dopo circa 30 km, presso un altra gemma dell’Abruzzo. Questa piccola gemma è il paese di Pacentro in provincia dell’Aquila.
Pacentro è la porta naturale e al tempo stesso il cuore del Parco Nazionale della Maiella. Il paese si trova a 700 m d’altitudine ma l’altimetria del suo territorio va dai 430 ai quasi 2800 m di Monte Amaro, la vetta della Maiella. È dunque un borgo prettamente montano, dal quale è facile salire in quota per assicurarsi le più belle vedute panoramiche ed ammirare una flora di grande valore naturalistico.

È come oltrepassare una porta da tempo abbattuta. Chiudere gli occhi e aprirli su una selva di torri, anche se diroccate o mozzate. Al sommo della collina si erge il castello dei Caldora, che nella sua struttura originaria risale al X secolo. Faceva parte – insieme ai castelli di Pettorano, Introdacqua, Anversa, Bugnara, Popoli e Roccacasale – del sistema difensivo della Valle Peligna. Inizialmente aveva una pianta triangolare con una sola torre a nord per difendersi dagli attacchi nemici. L’innalzamento della torre di nord-est, la più antica e alta 24 m, si deve ai feudatari Gualtieri e Pietrone di Collepietro nel XIII sec. Quando poi, nel XV sec., passò ai Caldora, il castello fu ingrandito con l’aggiunta delle altre due torri e dell’ala residenziale.

Usciti dal piccolo centro di Pacentro, si imbocca di nuovo la strada regionale SR487 chiamata anche Via della Montagna, un vero e proprio sogno per il motociclista. La strada è molto larga e con un asfalto da poco rifatto, con un grande grip. I 14 km che ci porteranno a Passo San Leonardo sono un vero e proprio otto volante per le moto. La strada comincia piano piano a salire con curve molto larghe e veloci. Con il susseguirsi dei metri percorsi ci avviciniamo alla prima parte, fatta di tornanti quasi a gomito e brevi rettilinei.

Dalla foto si può notare la prima parte del percorso che ci ha atteso alla guida delle nostro moto. .

Dopo i primi chilometri fatti di brevi rettilinei e tornanti a gomito, ci aspetta un lungo rettilineo che costeggia tutto il fianco della montagna. Basta fermarsi per apprezzare le i tornanti della strada dall’alto con sullo sfondo Pacentro. Neanche il tempo di riflettere sulla parte appena percorsa che subito ci troviamo di fronte al nuovo otto volante.

La seconda serie di tornanti che ci attendono sono ancora più a stretto raggio ed i rettilinei più brevi, perchè la strada comincia a salire di altitudine. Neanche il tempo di abituarsi al ritmo che già ci ritroviamo all’icrocio che ci porta verso Passo San Leonardo. Da qui in poi la strada diventa molto più semplice, con curve dal raggio più largo e visibili.

Arrivati su al Passo San Leonardo, la strada smette di salire e ricomincia a scendere tra brevissimi rettilinei, ricca di curve e controcurve, ma dalla carreggiata molto più stretta rispetto a quella percorsa nel primo tratto. Il percorso ci porta a percorrere meno di 20 km, prima di raggiungere un altro piccolo e stupendo borgo nel Parco della Majella e cioè Caramanico Terme. Caramanico si trova all’imbocco del canyon dell’Orfento e della valle del fiume Orta.
Dopo aver percorso circa 160 km siamo giunti ad ora di pranzo e non ci resta che fermarci in uno dei caratteristici ristoranti della zona per assaporare le prelibatezza della cucina.
Ci si può fermare in uno dei tanti ristoranti, continuando sulla strada che scende verso Popoli, dove si può pranzare con una bellissima vista verso il mare tra Francavilla e Ortona.


Terminato il pranzo non ci resta che risalire in moto ed avviarci verso casa, passando per Popoli, risalendo per Cocullo e le bellissime curve di Collarmele che ci portano a Pescina. Da qui giriamo verso Pescasseroli per ripercorrere a ritrovo la strada inizialmente percorso all’andata. Giungiamo a casa dopo una bellissima giornata nel Parco della Majella in moto, con alle spalle ben oltre 340 km percorsi.
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